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Vincitori dodicesimo Premio di Poesia 2010



1° Classificata Italiano




TRA LE RIGHE DI UN FOGLIO


Cammino…
tra le righe di un foglio
parole amare
celate
sotto un caldo tappeto d’autunno
tiepide arie
voltano pagina
cammino…
il vento mi spinge
vola
la mia veste leggera
sfuggente ombra corporea
muta
la richiamo
nell’intimo abbraccio
i capelli sul viso
i miei pensieri
nebbiosa luce
strappa
bianche lacrime di mare
l’anima le vuol trattenere
ma l’anima
non ha mani
cadono
tra le righe del foglio
sciolgono parole dure
tiepide arie
voltano pagina
e il vento
già odora d’inverno.


Ladu Virginia – Pabillonis (VS)





2a  ITALIANO



ROSSA TRACCIA


Scarpa rossa
e mille e mille granelli di sabbia,
indizio di uomo, di donna, di bimbo,
     abbandonata nella fuga,
     sommersa e mai più ritrovata.
Rossa,
vivido ricordo
di giochi, di corse, di allegria, di pianti,
     stagione amorosa, illusioni perdute
      natura violata da passi estranei,
      accolti, ingoiati e poi riesumati,
               emozioni!
Rossa,
scarpa banale
     piccolo brano di vita vissuta,
     segno di passi romantici,
rigurgito drammatico di sogni,
di viaggi della speranza
verso una terra promessa,
di sbarchi di esuli grondanti terrore,
     lascito di morti dispersi nel mare
                            senza clamore
fra urla materne che non fanno notizia.
                            Rossa traccia!!


Paola Pruna – Iglesias (CI)




3a Italiano



RITORNO AMARO


Tornare è come riprendere
in mano il filo della vita
spezzato a valle nella corsa
per risalire al bandolo
a districare il groviglio.
Tornare è ripercorrere
i sentieri della memoria
nel tessuto lacerato
dalle rose dell’assenza
e calpestare le intatte
geometrie di basalto
che conducono all’abbraccio
d’una balia dal seno prosciugato
con l’abito smesso della festa.
Tornare è rispecchiarsi
dentro vuote cornici di pietra
incise dalla carie del tempo
e dal becco ignaro dei piccioni
per scoprirne all’interno sagome
di suppellettili mancanti
e l’immagine antica riflessa
sulle polverose pagine
vergate dalle dita del vento.
Ma il mio ritorno non merita
il Mito di Narciso…
Ed il vuoto si colma del sole
d’una nuda giornata d’inverno.


Carmela Tuccari - Aci S. Antonio (CT)



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